Gesù palestinese, il baratro del ridicolo
di Michael Sfaradi – Non bisogna essere dei geni per capire che stiamo vivendo tempi difficili, è bastato il riconoscimento...
di Michael Sfaradi – Non bisogna essere dei geni per capire che stiamo vivendo tempi difficili, è bastato il riconoscimento...
di Shlomo Avineri – È chiaro che i palestinesi sono rimasti male quando il presidente Donald Trump ha annunciato che...
di Elena Loewenthal – “Amato da tutti», sta inciso in latino alla fine del suo scarno epitaffio di pietra. In...
“Il cantiere Tap di Melendugno sembra Auschwitz, se vedete le fotografie è proprio identico. Hanno alzato un muro di cinta...
di Giordano Stabile – Gerusalemme Est deve essere la capitale dei palestinesi. L’America di Trump non è più credibile come...
di Giuseppe Crimaldi
"Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere". (José Saramago) Nessuno muore mai veramente quando c'è sempre qualche cosa di lui che rimane vivo dentro di noi. Me lo ripeto in queste ore, da quando è arrivata la notizia della scomparsa di PieroTerracina. Posso permettermi di parlare a nome di tutti gli iscritti alla Federazione Italia Israele esprimendo lo sgomento e la tristezza comune. Con lui - magnifico nonagenario che pareva immune dalla inesorabilità del tempo - se ne va uno dei più lucidi e coraggiosi testimoni degli orrori perpetrati dal nazifascismo in Italia. Terracina è stato un costruttore di coscienze. Ho avuto due volte il privilegio di stargli accanto e di parlargli a lungo: la sua voce profonda, il suo sguardo penetrante facevano da sfondo a pensieri e idee sempre coinvolgenti. .Fabio Isman con "1938, l'Italia razzista, i documenti delle persecuzione contro gli ebrei" (edizioni del Mulino) ha vinto nella sezione Anniversari, ex aequo con il libro di Paolo Morando, "Prima di piazza Fontana, la prova generale" il Premio Fiuggi Storia.