La solitudine del satrapo
di Niram Ferretti Quando, nel 1974, il maggiore in pensione Yoshimi Taniguchi, si recò finalmente nell’isola di Lubang per riportare...
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di Gerardo Verolino – Sono trascorsi cinque anni dall’elezione al Soglio Pontificio del primo Papa grillino della storia. Francesco l...
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di Alessandro Litta Modignani – Ambientato nel cruciale periodo fra le due guerre mondiali, Da duemila anni è uno straordinario...
di Giulio Meotti – Sono 3.850 i cristiani della Nigeria assassinati dai jihadisti di Boko Haram e dai pastori islamici...
di Fiamma Nirenstein – Mahmoud Abbas, al secolo Abu Mazen, il presidente dei palestinesi dal 2005, anno in cui si...
di Giuseppe Crimaldi
"Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità forse non meritiamo di esistere". (José Saramago) Nessuno muore mai veramente quando c'è sempre qualche cosa di lui che rimane vivo dentro di noi. Me lo ripeto in queste ore, da quando è arrivata la notizia della scomparsa di PieroTerracina. Posso permettermi di parlare a nome di tutti gli iscritti alla Federazione Italia Israele esprimendo lo sgomento e la tristezza comune. Con lui - magnifico nonagenario che pareva immune dalla inesorabilità del tempo - se ne va uno dei più lucidi e coraggiosi testimoni degli orrori perpetrati dal nazifascismo in Italia. Terracina è stato un costruttore di coscienze. Ho avuto due volte il privilegio di stargli accanto e di parlargli a lungo: la sua voce profonda, il suo sguardo penetrante facevano da sfondo a pensieri e idee sempre coinvolgenti. .