La partita di Jibril

Jibril Rajoub,
di Maurizio Molinari –
La vicenda dell’annullamento della partita di calcio Israele-Argentina, prevista a Gerusalemme, ha una duplice lettura.

Maurizio Molinar
La prima, descritta dalle cronache di questi giorni, vede la squadra di Messi cedere a pressioni e ricatti di gruppi anti-israeliani arrivati ad imbrattare di sangue la maglia del campione argentino per far comprendere a cosa sarebbe andato incontro mantenendo l’impegno preso dalla Federazione calcio argentina.
Ma è la seconda lettura a consentire una comprensione più articolata di quanto avvenuto perché l’artefice della campagna per l’annullamento del match nel Teddy Stadium di Gerusalemme è stato Jibril Rajoub, presidente della Federazione calcio palestinese, già protagonista di più tentativi di indebolire, se non rompere, il legame della Fifa con Israele.

Mahmoud Abbas e Jibril Rajoub
Ebbene proprio Rajoub è considerato da molti a Ramallah come il più credibile e determinato concorrente alla sostituzione dell’anziano e malato Mohammed Abbas – Abu Mazen – alla presidenza dell’Autorità nazionale palestinese. Nella gara non dichiarata alla successione del leader palestinese – al governo dal 2005 – la sfida è fra veterani dell’Intifada, alti funzionari della sicurezza di Ramallah, fondamentalisti di Hamas e leader della nuova generazione. Rajoub punta a sbaragliare tutti giocando la carta del calcio – lo sport più popolare – contro il «nemico sionista»
(Lettere al direttore- Stampa)