Quando il piano di Carter prevedeva
che Israele lasciasse la Cisgiordania

Il primo ministro Menachem Begin e il presidente Jimmy Carter alla Casa Bianca, il 21 marzo 1978.
Sono passati quasi 40 anni da quando l’ex presidente Jimmy Carter ha avviato i negoziati che hanno portato al trattato di pace di Israele con l’Egitto. Per commemorare quella realizzazione storica, il Center for Israel Education sta rilasciando progressivamente memorandum sensibili dagli archivi dell’amministrazione Carter che dettagliano le conversazioni durante tali negoziati.
Più recentemente, il Center for Israel Education ha svelato un incontro del marzo 1978 a Washington, tra la delegazione Carter e il primo ministro Menachem Begin e i suoi migliori consiglieri, in un momento in cui gli Stati Uniti hanno avvertito che c’era il rischio di perdere lo slancio guadagnato dopo che il leader egiziano Anwar Sadat aveva inaspettatamente visitato Gerusalemme per rivolgersi alla Knesset.

Il primo ministro Menachem Begin con il presidente Jimmy Carter e il presidente Anwar Sadat d’Egitto a Camp David nel settembre 1978
Il presidente americano era intento a garantire un più ampio accordo di pace tra Israele e il mondo arabo, un accordo che vedeva Israele rinunciare non solo al Sinai, ma anche alla maggior parte della Cisgiordania, Gaza e Golan Heights.

immy Carter con il Ministro degli Esteri Israeliano Moshe Dayan alla Casa Bianca, ottobre 1978
Ma il ministro degli Esteri all’epoca, Moshe Dayan, si oppose strenuamente a quel piano. Sosteneva che la Cisgiordania sotto il controllo arabo avrebbe messo in pericolo Israele.
Dayan propose che Israele non imponesse la sua sovranità sul territorio, ma non estraesse nemmeno le sue forze militari da lì. “Le forze israeliane rimarranno lì per difendere Israele, ma non per governare i palestinesi”, ha detto. “Questo è equivalente al ritiro, non in senso territoriale, ma nella sostanza.” L’amministrazione Carter voleva, in definitiva, che col ritiro israeliano si stabilisse uno stato palestinese.

Il primo ministro israeliano Menachem Begin e il presidente egiziano Anwar Sadat
Dal canto loro gli israeliani ribadirono che tale ritiro non era necessario per raggiungere la risoluzione 242 delle Nazioni Unite, approvata dopo la guerra dei sei giorni del 1967. Il testo invitava gli stati arabi ad accettare il diritto di Israele di “vivere in pace entro confini sicuri e riconosciuti, liberi da minacce o atti di forza” e per una pace duratura.
(Times of Israel)