Striscia di Gaza, il cessate il fuoco va
Ma senza le spoglie dei soldati
la tregua non può reggere
Il cessate il fuoco sul campo tra Israele e Hamas, mediato da Egitto e Onu, si sta rafforzando sempre più. Ma per un accordo finale formale tra le parti manca ancora la risoluzione del ritorno in Israele delle spoglie dei soldati caduti durante la guerra del 2014 e dei civili dello stato ebraico trattenuti da Hamas nella Striscia in un eventuale scambio di prigionieri.
Ieri il gabinetto di governo israeliano, presieduto da Benyamin Netanyahu, ha dato un assenso di principio alla possibile intesa nonostante l’opposizione pubblica del ministro dell’educazione Naftali Bennet e di quello della giustizia Ayelet Shaked, entrambi di ‘Focolare ebraico’.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu , il ministro della Difesa Avigdor Liberman e il capo di stato maggiore dell’IDF Gadi Eizenkott,
La riapertura ieri da parte di Israele del valico merci con Gaza di Kerem Shalom e l’allargamento della zona di pesca a largo delle coste della Striscia è uno dei punti principali dell’ allentamento della situazione sul confine ma mancherebbe appunto la risoluzione del ritorno dei soldati e dei civili senza il quale – ha detto una fonte israeliana – “non c’e’ reale accordo e impegno per una calma a lungo termine”.
(Ansamed)